giovedì 11 ottobre 2007

Prima pagare Poi intervistare

IL PELO NELL’ UOVO

Prima pagare Poi intervistare
(vendesi distillato di imbecillità a prezzi modici)


Il sottotitolo non tragga in inganno. Quello che importa è il nome della rubrica che state leggendo, Il pelo nell’uovo. Parlerò, anche in questo caso, di testi essenziali per meglio comprendere la cultura del fumetto. Ho riletto con non poco interesse la ristampa del volume di Filippo Scòzzari Prima pagare Poi ricordare, e lo considero sempre più una testimonianza importante per chi vuole approfondire la storia italiana degli anni ’70, non solo quella del fumetto (il periodo della contestazione studentesca, dei collettivi, di Radio Alice, delle BR e, perché no, di una politica corrotta – tanto per cambiare). La cosa originale è che quest’analisi passa attraverso le vicende di un gruppo che ha fatto la storia del fumetto italiano (i tipi di Cannibale prima e Frigidaire poi).
Il mio compito rimane però quello di trovare il “pelo nell’uovo” e, sorpresa delle sorprese, in questo caso ne ho trovati un po’ più di uno.
Pelo n°1: il libro è importante, ma l’autore descrive le situazioni parlando di canne, pere, donne e corna degli altri. Entra approfonditamente nella sfera personale di molti, senza bussare né chiedere permesso, tranne che nella propria. Si preserva il ruolo di narratore onnisciente e anche un po’ “paraculo”. E questo è sotto gli occhi di tutti. Per dare maggiore attendibilità alla sua testimonianza avrebbe fatto meglio ad agire con più umiltà e a mettersi in gioco più frequentemente.
Pelo n° 2: parlando male un po’ di tutti, a destra e a manca, il buon Filippo scrive della poca coerenza di Lorenzo Mattotti nel difendere l’agente “Quipos” (Ravoni), per poi tuffarsi nel mondo dell’illustrazione e dimenticare i fumetti (falso).
Coerenza? Le ultime “fatiche” di Scòzzari… qualcuno mi spieghi cosa hanno a che vedere con il fumetto.
Pelo n° 3: scrive di Sergio “…Staino è talmente un poveraccio che perde sempre, anche quando arriva penultimo”. Puntualizza in seguito di riferirsi a lui come disegnatore.
Personalmente leggo in più di qualche sua dichiarazione un “cazzettino” di invidia. Innegabile è la migliore condizione professionale raggiunta da molti suoi colleghi dell’epoca (Staino, Mattotti, Mattioli, Altan, …).
Pelo n° 4: l’italiano non è un’opinione, e l’uso-abuso della d eufonica (pratica purtroppo diffusa) è un concetto da rivedere, anche per il "simpatico" Filippo.

Ho provato a chiedere diverse cose via e-mail al Maestro, notoriamente un campione di disponibilità. Avessi fatto lo stesso esperimento con coprolito avrebbe dato risultati più confortanti. Le risposte* che mi sono arrivate, avare e scortesi, volevano in realtà dire solo una cosa: Prima pagare Poi intervistare.

Mah!


Giulio Laurenzi


*Risposte (in ordine sparso – non meritano una pubblicazione diversa): “naturalmente” – “Io HO ragione, SEMPRE, furbino. No” – “Never More” – “Quanto mi dai?” – “Disegnatore. Lui me ne parlan di peste, ma nn lo conosco, per cui taccio.” – “V. libro” – “Zero” – “GUARDA, LASCIA PERDERE: ALLORA, E DICO ALLORA, CORBEN MI ERA MAESTRO. ORA NN +.” – “non esce mai dallo studio. Ad ogni modo NN me ne frega nulla.” – “Zero > e zero<” – “Ma va’ la.” – “Mi fregankzz” .





Coniglio Editore
Prima pagare poi ricordare
di Filippo Scòzzari
€ 14,00 Pagine 206 (Maxima Amoralia) 88-88833-13-7



NOTE

IL LIBRO:Questo libro è il racconto, vissuto in prima persona da uno dei suoi storici protagonisti, della grande stagione che ha dato vita al nuovo fumetto italiano, alla nuova satira politica, alla parte migliore della creatività degli anni Settanta, a riviste storiche e fondamentali come Cannibale, Frigidaire, Il Male. Un gruppo di coraggiosi, stupidi e indecenti geni della comunicazione, rifondano «il gusto e l'immaginario di una nazione abituata ad agitarsi nei salotti e sulle terze pagine solo per puttanate della galassia centrale». Fioccano le denunce, talvolta i sequestri, ma gli argini sono ormai rotti e il successo di questi autori è dilagante, e non solo in Italia. Tanino Liberatore, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari, Vincenzo Sparagna, Stefano Tamburini: una grande storia di creatività italiana, che troppo facilmente oggi qualcuno vorrebbe rimuovere e tenta di edulcorare.



L'AUTORE:Filippo Scòzzari
Filippo Scozzari nasce nel 1946 a Bologna. A metà degli anni settanta esordisce su Re Nudo. Dopo aver collaborato con il Mago, Alteralter e il Male, è tra i fondatori di Cannibale e di Frigidaire, sulle cui pagine pubblicherà centinaia di vignette, testi, illustrazioni e decine di fumetti. Dalla seconda metà degli anni ottanta, Scozzari alterna ai fumetti [è stato vicedirettore di Frigidaire e direttore esecutivo del Lunedì della Repubblica, inserto satirico del quotidiano di piazza Indipendenza], illustrazioni per la pubblicità, manifesti cinematografici e non, copertine di dischi e marchi per la moda. Attualmente ha smesso di realizzare fumetti «perché non ci sono più riviste che li pubblicano» e fa lo scrittore e il pittore.



1 commento:

Egidio Marone ha detto...

Bravo Giulio!
Ho riletto l'articolo e sottoscrivo.