domenica 28 ottobre 2007

100%... STORIE DI EROI (STRA)ORDINARI!

Sin dalla nascita, l'uomo è sempre stato attratto e spaventato dal nuovo e dal cambiamento. Del resto, se siamo quelli che siamo, lo dobbiamo proprio al cambiamento fondamentale e definitivo, l'Evoluzione tanto cara a C.Darwin, che ci ha portati dallo strisciare al camminare eretti (è vero, qualche essere umano che striscia ancora esiste, ma quello è un altro discorso!).

Questo carattere predominante nella nostra cultura si è, nel corso dei secoli, adattato alle varie forme e capacità con cui l'uomo è riuscito a classificare, narrare, raccontare e studiare il "nuovo", il "diverso" e ciò che non riusciva a "spiegare" per mezzo della scienza.

Oggi, la cultura, la scoperta scientifica, la consapevolezza che l'Evoluzione un giorno esploderà mettendoci di fronte a nuove figure, nuovi esseri che come noi mangiano, dormono e volano...

VOLANO????!!!!! Aspettate, forse qua bisogna un attimo spiegarci!

Quelli di voi che pensavano di stare a leggere il prossimo articolo sulla genetica che il mensile "Le Scienze" pubblicherà in gennaio, farebbero meglio a staccare il pc e andarsi a bere un bel sorso d'acqua!

Per quelli di voi che invece, attirati dal titolo avvincente dell'articolo, vogliono proseguire, conviene dire le cose come stanno: qua si parla di Fumetti! Nella fattispecie, di Comics targati Casa Marvel!

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Bene, dal momento che pare siamo rimasti solo noi interessati, credo sia arrivato il momento di proseguire.

Da ormai 50 anni (più o meno), la Casa delle Idee (leggi: Marvel), fonda la sua fortuna e le sue storie su di un presupposto: l'esistenza di esseri umani dotati di poteri fuori dal comune, che affrontano, loro malgrado, situazioni al limite del possibile (e spesso oltre l'impossibile), per deliziare il pubblico di lettori che ormai in quasi ogni parte del mondo fa incetta degli albi di Uomo Ragno, Fantastici 4, X-Men e company!

Ma le cose, come dicevamo all'inizio, evolvono costantemente. Se una volta bastava costruire la vicenda sulla base dello scontro Buono/Cattivo, raccontando una storia al contorno che fosse più avvincente che convincente, oggi il pubblico, affamato di contenuti, di vicende, di colpi di scena e magari anche di finali non proprio "Happy" (anzi, a volte i nuovi lettori godono col finale "Sad", sarà perché ci saremo convinti che tutto può solo finire male? "Certo che sì!" direbbe il buon vecchio Murphy, autore dell'omonima legge!), pretende che i propri beniamini entrino in un quadro intricato, fatto di misteri e di vicende che rispecchino anche la loro umanità, oltre ai loro poteri, e che li porti, magari, ad affrontare non tanto le paure del cattivo di turno, ma quelle di una storia d'amore finita, o il dubbio di essere un mostro, anche se si sta dalla parte del bene!

Avendo ormai intrapreso un cammino in questa direzione che continua da 20 anni circa, la Marvel ha ben pensato di creare una collana a sé stante, fatta di storie che, più che fumetti, paiono romanzi disegnati: opere dense di significato, permeate, dal principio fino alla conclusione, di domande, misteri, intrighi, vicende di uomini oltre la soglia dell'uomo, ma che come i "normali" vivono vite comuni, mischiate alle turbolenze che il loro destino di "speciali" li costringe ad affrontare giorno per giorno.

100% Marvel è una collana di volumi brossurati in grande formato che, mese dopo mese, raccoglie in un'unica soluzione non solo vecchie saghe ripresentate oggi ad un pubblico più vasto, ma anche storie che, utilizzando i supereroi e le vicende fantasy o fantascientifiche come pretesto, ci mette di fronte a tematiche scottanti quali il razzismo, la guerra, l'odio e l'amore, portati a volte ai limiti estremi come solo vicende di questo calibro sanno fare.

Certo, questo genere di storie non sono nate per caso: ad un certo punto gli sceneggiatori degli X-Men e dell'Uomo Ragno hanno compreso che le solite situazioni di "calci e pugni" non potevano rendere ne fare felici ragazzi (ma anche, e soprattutto, adulti) che volevano sempre più trovare riferimenti della vita di ogni giorno nelle storie dei loro beniamini, o che desideravano scoprire finalmente cosa accadeva dietro le quinte di una "Guerra Segreta".
Così già da molti anni, storie come "Watchmen", "Marvels", "Kingdom Come", nonché le vicende del Dio del sogno "Sandman", creato da Neil Gaiman (e forse proprio per merito suo siamo arrivati a queste moderne epopee psicologiche e psicanalitiche) hanno permesso di spingere le vicende dei supereroi verso un binario sempre meno fatto di banali risse, e sempre più costellato da frasi, pensieri, analisi profonde, amori e vicende del quotidiano di una generazione di esseri che ormai da anni convivono con noi, seppur solo in un mondo di carta.

venerdì 19 ottobre 2007

COLLEZIONISMI

Diventare collezionisti può sembrare semplice e accessibile a tutti, e tutti con modalità ed esiti diversi ci abbiamo provato (tappi di bottiglia, francobolli, monete, patate, etc.).
Che sarà mai? Basta accumulare e conservare l’oggetto della nostra collezione, direte voi cari amici. E invece no! Non ci si può improvvisare collezionisti. La strada per arrivare a fregiarsi di tale titolo è lunga e faticosa. E lo è ancora di più quando l’oggetto della collezione sono i nostri amati fumetti. Ma non dovete scoraggiarvi! Dato che da qualche presupposto dovrete pur partire per allestire la vostra collezione vado ora ad elencare 10 regole d’oro:


1) Prendete accordi con la vostra edicola o fumetteria di fiducia, e fatevi mettere da parte la miglior copia in assoluto del vostro fumetto preferito.
2) Presenziate sempre personalmente all’arrivo dei fumetti per verificare l’onestà e la perizia dell’esercente.
3) Cercate di entrare nelle grazie di edicolanti e librai in quanto, i malfidati, spesso prendono accordi con più di un collezionista. Un buon metodo per scalare la classifica è quello di spendere almeno 50 euro settimanalmente (fumetti esclusi).
4) Acquistate sempre almeno due copie di ogni albo. Una copia sarà quella da leggere, l’altra da conservare. Con il tempo imparerete a conservarle entrambe.
5) Nel caso in cui foste costretti, da una serie di eventi eccezionali, a dover sfogliare i vostri fumetti, aprite gli albi con un angolo non superiore agli 8°.
6) Ogni fumetto deve avere la sua bustina protettiva. Polvere e umidità possono provocare più danni di un amico che vi chiede in prestito il vostro tesoro. L’ultimo grido in fatto di protezione, sono le bustine in lattice spesso distribuite dalla Durex.
7) Fate molta attenzione al luogo in cui vengono conservati i fumetti. Molti spacciano per buona una libreria in un luogo fresco e asciutto, ma il minimo per stare tranquilli è una cella iperbarica posta nel caveau di una banca svizzera.
8) Nel caso di edizioni speciali o a tiratura limitata, cercate di accaparrarvi SEMPRE E COMUNQUE quella più costosa. Anche una piccola variazione in quarta di copertina, può determinare un maggior valore dell’albo.
9) Non alterate lo stato originale dei volumi: in nessun caso dovete staccare i poster o gli adesivi che di tanto in tanto corredano gli albi.
10) Un giorno potreste dovervi separare dai alcuni dei vostri amati fumetti. In nessun caso regalare VENDERE, VENDERE SEMPRE. Selezionate con cura gli acquirenti attraverso colloqui ai quali gli aspiranti dovranno pervenire muniti di Curriculum Vitae, e analisi recenti di sangue e urine. Ricordate di aggiungere al prezzo di mercato degli albi una cospicua percentuale determinata dal valore affettivo, e pretendete la cifra esorbitante che ne risulta.

Queste non sono che regole di base, cui ogni collezionista può apporre variazioni e miglioramenti frutto della personale esperienza. Vi invito dunque a comunicare ulteriori suggerimenti per affinare sempre più l’arte del collezionismo.
A questo punto credo che sia giunto il momento di fare outing: io purtroppo i fumetti li leggo… devo ammettere che me li porto pure al cesso, dimenticandoli spesso sulla mensola a prendere schizzi d’acqua e umidità.
Non riesco a fare a meno di aprire i volumi brossurati fino al limite (e oltre) per gustare appieno le tavole dei miei autori preferiti, ritrovandomi poi tra le mani le pagine svolazzanti.
In gioventù sono arrivato al punto di tappezzare la mia stanzetta con poster e addirittura pagine intere strappate via direttamente dai fumetti.
Quando non riesco a leggere un fumetto per intero, faccio un’orecchia sulla pagina per sopperire alla mancanza di un segnalibro… vi prego non odiatemi!
Se mi perdonate vi racconto la trama di tutti quei fumetti che avete comprato, e non avete “potuto” leggere.

Collericamente Vostro,
Egidio Marone

venerdì 12 ottobre 2007

Al via la redazione "virtuale" della Nuvola Scarlatta!

Cari amici,

con l'articolo di ieri anche la nostra associazione sposa la "rete". Alcuni di voi, già rodati collaboratori o nuovi promettenti compagni di viaggio, hanno ricevuto un invito a diventare a tutti gli effetti membri della nostra redazione. Accettando questo invito avrete la possibilità di postare il vostro articolo di critica direttamente nel nostro blog, senza censura alcuna, ma rispettando alcune piccole regole:

1) Gli articoli, sebbene postati con un nick, devono sempre essere firmati con il vostro nome e cognome;

2) I vostri scritti devono essere inerenti al fumetto;

3) Evitate, se non necessarie al contesto, inutili scurrilità e immagini volgari;

4) Non postate articoli lunghissimi (3 o 4 cartelle dattiloscritte son già tante);

5) La nostra è un'associazione senza scopo di lucro e la collaborazione è da considerarsi gratuita;

6) Gli articoli devono essere inediti...


Chiunque voglia avere la possibilità di essere inserito nell'elenco degli autori del blog (e non ha ricevuto un invito diretto a partecipare), deve mandare una e-mail (accompagnata dal primo articolo in formato word) a info@lanuvolascarlatta.org , inserendo all'interno della comunicazione le proprie generalità.

I "pezzi" postati saranno votati da TUTTI i redattori. Alla fine di ogni anno solare, gli articoli migliori saranno stampati nel numero annuale della rivista (che verrà distribuita in tutt'Italia nel canale delle librerie specializzate).

Benvenuti :-)

Giulio Laurenzi.

giovedì 11 ottobre 2007

Prima pagare Poi intervistare

IL PELO NELL’ UOVO

Prima pagare Poi intervistare
(vendesi distillato di imbecillità a prezzi modici)


Il sottotitolo non tragga in inganno. Quello che importa è il nome della rubrica che state leggendo, Il pelo nell’uovo. Parlerò, anche in questo caso, di testi essenziali per meglio comprendere la cultura del fumetto. Ho riletto con non poco interesse la ristampa del volume di Filippo Scòzzari Prima pagare Poi ricordare, e lo considero sempre più una testimonianza importante per chi vuole approfondire la storia italiana degli anni ’70, non solo quella del fumetto (il periodo della contestazione studentesca, dei collettivi, di Radio Alice, delle BR e, perché no, di una politica corrotta – tanto per cambiare). La cosa originale è che quest’analisi passa attraverso le vicende di un gruppo che ha fatto la storia del fumetto italiano (i tipi di Cannibale prima e Frigidaire poi).
Il mio compito rimane però quello di trovare il “pelo nell’uovo” e, sorpresa delle sorprese, in questo caso ne ho trovati un po’ più di uno.
Pelo n°1: il libro è importante, ma l’autore descrive le situazioni parlando di canne, pere, donne e corna degli altri. Entra approfonditamente nella sfera personale di molti, senza bussare né chiedere permesso, tranne che nella propria. Si preserva il ruolo di narratore onnisciente e anche un po’ “paraculo”. E questo è sotto gli occhi di tutti. Per dare maggiore attendibilità alla sua testimonianza avrebbe fatto meglio ad agire con più umiltà e a mettersi in gioco più frequentemente.
Pelo n° 2: parlando male un po’ di tutti, a destra e a manca, il buon Filippo scrive della poca coerenza di Lorenzo Mattotti nel difendere l’agente “Quipos” (Ravoni), per poi tuffarsi nel mondo dell’illustrazione e dimenticare i fumetti (falso).
Coerenza? Le ultime “fatiche” di Scòzzari… qualcuno mi spieghi cosa hanno a che vedere con il fumetto.
Pelo n° 3: scrive di Sergio “…Staino è talmente un poveraccio che perde sempre, anche quando arriva penultimo”. Puntualizza in seguito di riferirsi a lui come disegnatore.
Personalmente leggo in più di qualche sua dichiarazione un “cazzettino” di invidia. Innegabile è la migliore condizione professionale raggiunta da molti suoi colleghi dell’epoca (Staino, Mattotti, Mattioli, Altan, …).
Pelo n° 4: l’italiano non è un’opinione, e l’uso-abuso della d eufonica (pratica purtroppo diffusa) è un concetto da rivedere, anche per il "simpatico" Filippo.

Ho provato a chiedere diverse cose via e-mail al Maestro, notoriamente un campione di disponibilità. Avessi fatto lo stesso esperimento con coprolito avrebbe dato risultati più confortanti. Le risposte* che mi sono arrivate, avare e scortesi, volevano in realtà dire solo una cosa: Prima pagare Poi intervistare.

Mah!


Giulio Laurenzi


*Risposte (in ordine sparso – non meritano una pubblicazione diversa): “naturalmente” – “Io HO ragione, SEMPRE, furbino. No” – “Never More” – “Quanto mi dai?” – “Disegnatore. Lui me ne parlan di peste, ma nn lo conosco, per cui taccio.” – “V. libro” – “Zero” – “GUARDA, LASCIA PERDERE: ALLORA, E DICO ALLORA, CORBEN MI ERA MAESTRO. ORA NN +.” – “non esce mai dallo studio. Ad ogni modo NN me ne frega nulla.” – “Zero > e zero<” – “Ma va’ la.” – “Mi fregankzz” .





Coniglio Editore
Prima pagare poi ricordare
di Filippo Scòzzari
€ 14,00 Pagine 206 (Maxima Amoralia) 88-88833-13-7



NOTE

IL LIBRO:Questo libro è il racconto, vissuto in prima persona da uno dei suoi storici protagonisti, della grande stagione che ha dato vita al nuovo fumetto italiano, alla nuova satira politica, alla parte migliore della creatività degli anni Settanta, a riviste storiche e fondamentali come Cannibale, Frigidaire, Il Male. Un gruppo di coraggiosi, stupidi e indecenti geni della comunicazione, rifondano «il gusto e l'immaginario di una nazione abituata ad agitarsi nei salotti e sulle terze pagine solo per puttanate della galassia centrale». Fioccano le denunce, talvolta i sequestri, ma gli argini sono ormai rotti e il successo di questi autori è dilagante, e non solo in Italia. Tanino Liberatore, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari, Vincenzo Sparagna, Stefano Tamburini: una grande storia di creatività italiana, che troppo facilmente oggi qualcuno vorrebbe rimuovere e tenta di edulcorare.



L'AUTORE:Filippo Scòzzari
Filippo Scozzari nasce nel 1946 a Bologna. A metà degli anni settanta esordisce su Re Nudo. Dopo aver collaborato con il Mago, Alteralter e il Male, è tra i fondatori di Cannibale e di Frigidaire, sulle cui pagine pubblicherà centinaia di vignette, testi, illustrazioni e decine di fumetti. Dalla seconda metà degli anni ottanta, Scozzari alterna ai fumetti [è stato vicedirettore di Frigidaire e direttore esecutivo del Lunedì della Repubblica, inserto satirico del quotidiano di piazza Indipendenza], illustrazioni per la pubblicità, manifesti cinematografici e non, copertine di dischi e marchi per la moda. Attualmente ha smesso di realizzare fumetti «perché non ci sono più riviste che li pubblicano» e fa lo scrittore e il pittore.